Ancora qualche emozione…
E anche questa volta lo stesso stato d’animo: insonnia fino alle 3.40 del mattino. Inizia così la mia giornata mondiale della gioventù, la settima per l’esattezza e anche se adolescente non lo sono più da parecchi anni, ancora oggi vivo questo appuntamento con un’inspiegabile adrenalina. Sarà l’effetto di quella carezza indimenticabile vissuta nel 2000 a Tor Vergata a Roma, sarà l’immagine di quelle folle oceaniche che sorridono in modo corale, saranno i colori di tutte le lingue del mondo che cantano lo stesso desiderio di pace, non ve lo so spiegare esattamente ma le giornate mondiali della gioventù hanno un’anima speciale, uno stato di bellezza che nemmeno nei concerti dei grandi della musica mondiale ho mai trovato. Mentre scrivo queste righe il cielo che da Lisbona mi porta a Rio mi fa venire in mente i volti, le storie e anche le lacrime di ragazzi che a Toronto o a Colonia hanno deciso, dopo quell’esperienza, di cambiare vita. Ricordo Giovanni Paolo II che tiene il ritmo dei cori dei giovani e ricordo i suoi occhi pieni di gioia infossati in quel corpo che già cominciava a fargli la guerra. Poi Benedetto XVI, gli sguardi di quei ragazzi che hanno cominciato a guardarlo, a studiarlo. Eravamo a Colonia e durante la veglia molti rimasero fermi di fronte alla diversa gestualità del Papa tedesco. Solo più tardi hanno imparato ad ascoltarlo e ad amarlo. Lo testimoniano anche i pochi ragazzi che ho incontrato alla partenza: giapponesi, già presenti alla GMg spagnola. ‘Avevamo preso la decisione di partecipare a questa XVIII gmg, all’annuncio di Benedetto XVI a Madrid in un inglese un po’ confuso.
Fiumicino, ore 11.30, questo e’ l’orario della partenza del volo ma io, presa da non so quale ansia, riesco ad arrivare all’aeroporto tre ore prima. Non sono molti i giovani che viaggiano con me perché quasi tutti sono partiti domenica scorsa. Immagino i canti e le bandiere sfoggiate sui zaini, i cappelli e gli occhiali colorati forniti nei sacchi dei pellegrini. Il viaggio lo condivido, tra gli altri, con Ron, già Rosalino Cellammare, diretto a Rio de Janeiro proprio per la GMG. Il 24 sera sarà ospite della Festa degli Italiani, in diretta su Rai uno in seconda serata. ‘Ho partecipato a diversi eventi religiosi, molti in aula Nervi ed ho incontrato Giovanni Paolo II ben sette volte’, mi racconta tra le nuvole illuminate da un sole tiepido. ‘l’ultima volta che l’ho visto era molto provato. Ricordo che mi ha regalato una semplice croce di legno. Quando me la porse mi inginocchiai e misi la mia testa tra le sue mani. Passo’ solo qualche secondo ma è stato così intenso che ebbe, dentro di me, la forza della durata di una vita’, aggiunge con tenerezza. Ron spera di poter incontrare Papa Francesco del quale ama l’istinto e la concretezza. Nella diretta di Rai uno canterà ‘Il mondo avrà una grande anima’ un brano che per il momento può essere ancora solo di buon auspicio perché di cose da fare l’umanità ne ha ancora tante ma il Papa venuto ‘dalla fine del mondo’ sono convinta che, anche qui da Rio, dara’ la scossa, provocherà quel giusto sussulto capace di scongelare anche i cuori più bui.