Vorrei iniziare questo scritto sulla violenza imperante di questi giorni soffermandomi innanzi tutto su quanto sta accadendo in Nigeria.
Per i tantissimi morti, per le bambine usate come bombe umane, per le donne rapite, stuprate, vendute, non ci sono stati cartelli ne speciali televisivi eppure, quei cuori hanno smesso di pulsare, eppure quei corpi hanno smesso di respirare.
Quanto dolore, quanta desolazione deve ancora spargere il cattivo odore della violenza? Quanto futuro deve essere ancora spezzato in nome di un fanatismo che nulla ha a che fare con qualsiasi religione?
Ciò che sta succedendo in Nigeria, come anche gli attentati di Parigi, hanno provocato una ferita profondissima alla Francia, all’Europa e, specificherei, all’umanita’ tutta.
Nulla può giustificare tale violenza e nulla può attutire lo strazio interiore di una vita umana interrotta in nome di Dio.
“Il fondamentalismo religioso e’ contro Dio” ha detto il Papa al corpo diplomatico e penso che anche il sangue versato in Francia in questi giorni sia stato innanzi tutto un attacco alla vita, alla persona umana e al suo diritto di vivere.
Nessuno e’ padrone dell’altro, perché l’altro non è mai oggetto da eliminare.
“E’ la cultura dello scarto la radice di ogni conflitto” ha specificato sempre Papa Francesco qualche giorno fa, invitando i leaders musulmani alla condanna di qualsiasi interpretazione estremista.
Gli attentatori di Parigi come quelli della Nigeria sono terroristi, punto. E rimangono tali a prescindere dalla cultura o dalla religione alla quale dicono di appartenere.
L’espressione di odio e rabbia nei confronti degli stranieri e dei mussulmani proposti sui social network in questi giorni dunque, sporcano la verità.
Primo perché gli attentatori di Parigi erano cittadini francesi e non stranieri, secondo perché il ragazzo che ha salvato tante persone nel supermercato era proprio mussulmano.
L’Islam non c’entra con questa barbarie ma al suo interno deve lottare contro un estremismo e contro un fanatismo lontano dall’amore di Dio e Dio, se veramente lo si ama, non può essere strumentalizzato per ottenere potere o imporre il terrore del dominio.
