Trovo che uno dei mali del secolo sia la bramosia di potere. Gestire, controllare, imporre, sentirsi osannato e temuto e’ ciò che spoglia l’uomo di quell’anima capace di accogliere l’altro.
Ma non sentire lo stato d’animo di chi abbiamo di fronte, non saperlo accogliere, e’ un po’ morire, e’ un vendersi a quel sistema che urla sia la prepotenza di chi ha paura di non essere al centro ma anche, e soprattutto, la sconfitta di chi pensa di potersi sostituire a Dio.
Il Papa, nel messaggio per la quaresima parla, tra l’altro, della miseria spirituale che colpisce proprio quando ci allontaniamo dal Padre, quando pensiamo di bastare a noi stessi.
Il successo spesso annebbia il fine ultimo del talento che ci viene donato. Gongolare il proprio narcisismo fa invecchiare dentro. Annichilisce. Toglie ossigeno al cuore e il voler arrivare a tutti i costi, perdendo di vista il valore del percorso che si deve intraprendere per raggiungere un obiettivo, umilia e sfregia la dignità’ della propria persona.
È nella condivisione, nell’amore, nella tenerezza che troviamo la pienezza della felicità e la felicita’, rispetto alla soddisfazione personale e’ tutt’altra cosa. L’arroganza non fa rima con la bellezza e la presunzione, non c’è niente da fare, non è capace di illuminare.